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IL TIRO DI SIMULAZIONE VENATORIA. il tiro istintivo si pratica simulando situazioni di caccia utilizzando sagome di animali. Questa disciplina di tiro conserva, mantiene e trasmette quei valori ancestrali insiti in noi e nei nostri antenati.L'utilizzo dell'arco è strettamente legato allo scopo per cui è stato creato:la caccia.Vuol dire vivere questa passione a contatto con la natura,imparando a conoscerla, rispettarla ,riscoprendo le leggi che la sovraintendono. Tiri in movimento, al volo,a tempo, morfologia del terreno, gradienti della luce creano delle difficoltà che caratterizzano la disciplina in modo unico:non c'è mai un tiro uguale all'altro(nemmeno nella stessa piazzola). Le distanze sono sconosciute e cambiano ad ogni tiro. Caratteristica saliente è l'istinto: la capacità di colpire un bersaglio guidando la freccia con il proprio essere. Capacità mai sopita in noi, deve solo essere riscoperta. L'arciere istintivo unisce la massima concentrazione ad una veloce esecuzione.

CACCIA

                         

ARS VENANDI



                                                  
                          
Vivendo questa passione in modo totalizzante uno degli approdi naturali del viaggio conoscitivo intorno all'arco (la sua nascita,la sua storia, l'evoluzione e gli impiegi da parte dell'uomo dalla preistoria sino ai giorni nostri) è la  caccia.  
Difficile affrontare e voler leggere di questo argomento in modo oggettivo senza partigianerie ideologiche, pregiudizi, ipocrisia e falsi miti. Impossibile condensare in un solo scritto tutto quel che concerne la caccia e la caccia con l'arco.
L'intento è che questa sintesi possa far scoprire un'ulteriore punto di vista frutto dell'evoluzione di un mondo solo apparentemente  fuori dal tempo storico che oggi viviamo.
Perchè, cos'è, rispetto, il dovere di conoscere, etica, gestione, bracconaggio, waidmannshail, patrimonio culturale, società, cacciatori, gli altri, responsabilità, incontro. Sono le parole chiave di questa lista che si dipanano  in altrettante tesi argomentative, offrendo spunti di leale confronto e riflessione.

. Si va a caccia per essere parte della natura.
.Si va a caccia rispondendo a un istinto di predazione, progredito nel ruolo di GESTIONE.
.La caccia è  prima di tutto osservazione.
.La caccia è anche una opportunità di crescita interiore.
.I cacciatori devono seguire regole tecniche, che vengono dalla scienza.
.I cacciatori devono seguire regole morali, che vengono dalla sensibilità e dalla tradizione.
.la caccia non è una necessità, non è una professione e non è uno sport.
.La caccia è una forma legittima, con finalità gestionali, di utilizzo sostenibile di una risorsa naturale rinnovabile, la fauna selvatica.
.La caccia si esercita per passione, ma seguendo criteri basati sulla scienza.
. La caccia si fonda su criteri di conservazione: prelevare quando è opportuno, preservare quando è necessario o utile.
.La caccia non è un'attività casuale, ma uno degli strumenti della gestione faunistica.
.La caccia può essere un modo efficace per regolare le popolazioni animali.
.La caccia può contribuire all'equilibrio degli ecosistemi, assecondare la biodiversità, consente di monitorare le popolazioni animali e può mitigare i conflitti fra attività umane e fauna.
.etica: consuetudini e norme, anche non scritte, che guidano anche il comportamento dell'uomo distinguendo cosa è giusto da cosa è sbagliato.
.Etica venatoria: profondo rispetto per le norme, per l'ambiente, per la fauna, per gli altri, per se stessi.
.Rispettare le regole che disciplinano la caccia è il primo dovere etico e giuridico.
. Il cacciatore non vede le disposizioni tecniche come un'imposizione, ma le comprende e le applica correttamente.
.La natura accoglie e ospita i cacciatori.
.Il cacciatore è un'ambientalista, perchè ha a cuore la tutela dell'ambiente.
.Egli è un presidio sul territorio, un custode del patrimonio naturale.
.Il cacciatore agisce per conservare la natura o ripristinare caratteristiche ambientali compromesse.
. Il cacciatore si muove nella natura "in punta di piedi", riducendo al minimo il propio impatto.
.Non lascia tracce del proprio passaggio: bossoli e rifiuti si portano a casa.
.Anche i rifiuti gettati da altri si raccolgono e si smaltiscono adeguatamente.
.Il cacciatore non si veste di colori stravaganti e non produce rumori estranei all'ambiente naturale.
.Il cacciatore, quando necessario, sa rinunciare alla sua fruizione e quindi non tira.
.Il cacciatore conosce, osserva e rispetta tutti gli animali selvatici, cacciabili o meno.
.Il cacciatore non è  un superuomo con diritto di vita o di morte, ma un coscienzioso fruitore di  una risorsa naturale.
.La fauna non deve mai essere sottoposta a stress e sofferenze inutili.
.Il vero cacciatore evita tiri azzardati.
.Il cacciatore tratta la spoglia con cura e onora gli animali prelevati.
.Ogni animale abbattuto è una preziosa risorsa alimentare: le carni non sono sprecate,  ma trattate adeguatamente e consumate.
. I grandi predatori, come lupi e linci, sono utili agli ecosistemi: non sono nemici ma affascinanti "colleghi" cacciatori.
.I cacciatori non sono padroni incontrastati del territorio e nemmeno dei selvatici che lo popolano.
.La presenza del cacciatore deve essere compatibile con quella degli altri fruitori.
.Il cacciatore è sempre educato e cortese con le persone che incontra.
.I rapporti fra i cacciatori devono essere corretti, generosi e cordiali.
.il cacciatore deve conoscere il proprio ruolo ed interpretarlo con coerenza.
.Il cacciatore è responsabile verso la comunità, deve esserne consapevole e orgoglioso.
.Il cacciatore corretto è un partner affidabile e credibile nella tutela dell'ambiente e della fauna.
.Il cacciatore fa crescere il proprio senso di appartenenza e di identità.
.Nella caccia si adotta un abbigliamento tecnicamente adeguato e sobrio, evitando vestiti di aspetto smaccatamente militare.
.Nelle cerimonie venatorie e nelle celebrazioni civili è bene indossare abiti della tradizione venatoria, per sottolineare che si è cacciatori...sempre.
.Avere rispetto di se, nella sostanza e nella forma, è il primo passo per ricevere  rispetto dagli altri.
.La caccia è un'attività con notevoli contenuti tecnici e il cacciatore deve essere adeguatamente preparato.
.Armi e munizioni sempre più performanti possono favorire l'aumento sconsiderato dei tiri azzardati; sopravvalutare le proprie capacità o non volersi porre ragionevoli limiti sono i rischi a cui si va incontro
.Il cacciatore deve essere vessillo della cultura venatoria, fatta anche di etica e di tradizione, da trasmettere alle generazioni future.
.Il cacciatore deve sempre utilizzare gli strumenti a sua disposizione in modo sicuro ed equilibrato.
.Il bracconiere è il primo nemico della caccia e del cacciatore.
.Il bracconaggio danneggia la fauna selvatica.
.Il bracconaggio danneggia l'immagine e la credibilità di tutti i cacciatori.
.Il bracconiere non è un "furbo" da ammirare, ma solo un ladro da condannare.
.Il cacciatore deve emarginare i comportamenti scorretti.
.Sulla spoglia, togliersi il cappello in segno di omaggio.
.L'animale si adagia a terra sempre sul fianco destro.
.Porre tre rametti (bruch): uno sul fianco dell'animale, uno nella bocca ("ultimo pasto") e uno sul cappello del cacciatore che ha tirato.
.Il rametto del tiro si porta sempre sul lato destro del cappello.
.I rametti non vanno mai tagliati da una pianta con il coltello, bensì spezzati.
.Weidmannsheil è il saluto tradizionale e "universale" dei cacciatori nei paesi di lingua tedesca.
. I cacciatori brindano sempre con il bicchiere nella mano sinistra.
.L'abbigliamento del cacciatore è in tonalità corrette del verde, del marrone e del grigio.
.Forte senso di appartenenza e identità dei cacciatori, che si vestono "cacciatori" anche nelle feste di paese.
.Uso del corno da caccia.
.linguaggio venatorio.
.La fauna selvatica non è di proprietà dei cacciatori, ma un patrimonio della collettività.
. Oggi gli animali selvatici interessano a molte persone o categorie.
.Nella nostra società, tutti questi interessi sono legittimi ed hanno pari dignità.
.I cacciatori hanno unna conoscenza diretta della fauna e degli  ecosistemi.
.La caccia è vissuta come una cosa naturale.
.La caccia deve essere interpretata come attività sostenibile, fondata su scienza, tecnica ed etica.
.Anche l'opinione di chi è contrario alla caccia è legittima e va rispettata.
.Non si può trascurare il punto di vista degli altri, soprattutto se è diverso. Un cacciatore disciplinato, preparato, attento e coerente è il migliore rappresentante di sé stesso e della sua categoria. Deve sapersi relazionare e spiegare la sua attività.
.La caccia è il  più antico modo di utilizzare le risorse della natura.
.I cacciatori sono depositari di un sapere da condividere.
.Si può ridisegnare, tutti insieme, un rapporto con la natura saggio ed equilibrato.

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